Bilan et perspectives des études médiévales en Europe
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Book Series
Textes et Etudes du Moyen Âge, vol. 51
Immaginario e immaginazione nel Medioevo
Atti del convegno della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (S.I.S.P.M.), Milano, 25-27 settembre 2008
M. Bettetini, F. Paparella (eds)
- Pages: 428 p.
- Size:160 x 240 mm
- Language(s):Italian
- Publication Year:2010
- € 55,00 EXCL. VAT RETAIL PRICE
- ISBN: 978-2-503-53150-2
- Paperback
- Available
- € 55,00 EXCL. VAT RETAIL PRICE
- ISBN: 978-2-503-56325-1
- E-book
- Available
Summary
Il nostro immaginario non è di grande aiuto quando cerchiamo
di comprendere quello altrui, e insieme studiare i meccanismi
dell’immaginazione che lo hanno elaborato. Se poi si tratta
dell’Età di mezzo, lo sforzo per sgombrare la mente da
pregiudizi e immagini storicamente false, ma molto di moda,
dovrà essere ingente. Anche per questo nel 2008 la
Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale
(Sispm) ha deciso di dedicare il suo convegno annuale al tema
Immaginario e immaginazione nel Medioevo. Un titolo
impegnativo, e anche a una prima lettura palesemente ambiguo:
immaginario infatti può essere inteso come un aggettivo,
ovvero il prodotto dell’immaginazione, e in senso lato
è detto di qualcosa di fittizio, apparente, illusorio.
Immaginario è però anche un sostantivo che indica
l’insieme delle rappresentazioni del mondo e delle fantasie
di un individuo o di un gruppo o di un’intera
collettività. Il convegno ha preso l’avvio proprio da
questa concezione di immmaginario, per proseguire sulla scia di
altre possibili declinazioni: dalle immagini dell’impero ai
casi dei monstra fino al ruolo della fisiognomica.
Indubbiamente la deriva neoplatonica ha molto pesato sulla
diffidenza almeno teoricamente espressa dagli autori medievali nei
confronti dei prodotti della facoltà
dell’immaginazione. Ma accanto al sospetto verso tutto
ciò che proviene dalla sensibilità o ad essa riporta,
si deve segnalare una forte attenzione per tutto ciò che
attraverso i sensi possa aiutare l’intelletto, anche nei
percorsi più arditamente teologici, e insieme
un’apertura verso la realtà materiale - da un Dio
buono creata e da lui così voluta -, che porta a non poter
accettare in maniera totalizzante il rifiuto per una natura che si
porge allo sguardo avvolta da misteriosa bellezza e che come tale
viene ricostruita dalla phantasia o da una facoltà
immaginativa, e poi dalle penne e dalle mani degli artisti.
Interventi di F. Amerini, M. Bettetini, G. Briguglia, F. Caldera, L. Cappelletti, M. Cristiani, G. d’Onofrio, G. Fioravanti, M. Gallarino, G. Gambale, R. Gatti, C. Motta, S. Nagel, A. Palazzo, F. Paparella, V. Perone Compagni, A. Robiglio, A. Rodolfi, J.-C. Schmitt, C. Selogna, P. Spallino, G. Zuccolin.
Interventi di F. Amerini, M. Bettetini, G. Briguglia, F. Caldera, L. Cappelletti, M. Cristiani, G. d’Onofrio, G. Fioravanti, M. Gallarino, G. Gambale, R. Gatti, C. Motta, S. Nagel, A. Palazzo, F. Paparella, V. Perone Compagni, A. Robiglio, A. Rodolfi, J.-C. Schmitt, C. Selogna, P. Spallino, G. Zuccolin.