"Ouvrage de théologie autant que d'histoire, cette remarquable somme couvre les principales questions ayant favorisé la construction du discours théologique et étatique carolingien de Charlemagne à Charles le Chauve. ... Avec cette fine étude, Armando Bisogno marque sans aucun doute un important jalon pour la recherche et la compréhension du monde carolingien et au-delà des royautés chrétiennes médiévales qui se sont développées à sa suite."
(E. Ruchaud, in: Francia-Online, 2011, vol. 1)
Summary
Nutrix is a series directed by Giulio d’Onofrio
which aims at deepening critical knowledge of the history of
philosophical, theological and scientific thought in the Late
Ancient, Medieval, and Humanistic ages. Its scope embraces
studies, monographs, editions and translations of texts with
commentary, collections of articles (anthologies of collective or
personal works, acts of conferences, etc.) on themes and problems
connected with speculation in Europe and the Mediterranean –
Latin, Greek, Arabic and Hebrew – during the chronological
sweep between the works of the Council of Nicea (325) and those of
the Council of Trent (1545-1563). Volumes are planned in
French, English, Italian, Spanish and German.
Lo stretto nodo che congiunge il progressivo formarsi
dell’identità culturale all’evoluzione dinamica
del sapere in età carolingia viene evidenzato in questo
studio mediante una serrata analisi critica e storiografica delle
diverse opere di argomento teologico scritte dai pensatori che
furono più coinvolti nei dibattiti sull’ortodossia
cristiana tra i primi anni di regno di Carlo Magno (dal 780 in poi)
e la seconda metà del secolo IX. La lettura, il commento e
l’esegesi dei testi che documentano tali discussioni
consentono l’accesso più efficace e sostanziale
all’evoluzione della teologia carolingia, che trovò
proprio nel confronto con tesi ritenute eterodosse la spinta a
chiarire i temi più delicati della dottrina cristiana. Da
Beato di Libana, Alcuino e Rabano Mauro, fino a Ratramno di Corbie
e Giovanni Scoto Eriugena, gli intellettuali carolingi si
impegnarono nel comporre opere tendenzialmente ispirate dalla
volontà di confutare argomentazioni estranee
all’ortodossia e di specificare dottrine non ancora
stabilmente definite. Il patrimonio patristico, la lettura assidua
e consapevole delle Scritture e lo studio delle artes
profane, tutti elementi che si ponevano alla base della loro
formazione sapienziale, vennero così rielaborati in una
comune identità teologica: in essa prese forma e concretezza
la stessa ossatura culturale della nuova entità civile che
con gli strumenti della politica, dell’azione militare e del
controllo economico si andava creando e consolidando
nell’Occidente latino in quegli stessi anni. Le fasi
più intense del complesso quadro di dibattiti ricostruito
nel presente volume evidenziano il duplice ruolo rivestito in
età carolingia dalla discussione su temi teologici:
funzionale a contenere e delimitare deviazioni dalla ortodossia di
autori contemporanei, e, al contempo, utile ad una
progressiva definizione della dottrina e
dell’identità culturale del nuovo impero
barbaro-cristiano.