Haymon d’Auxerre, exégète carolingien
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Book Series
Haut Moyen Âge, vol. 3
Agire da donna
Modelli e pratiche di rappresentazione (secoli VI-X). Atti del convegno (Padova, 18-19 febbraio 2005)
M. C. La Rocca (ed)
- Pages: 326 p.
- Size:160 x 240 mm
- Illustrations:29 b/w, 3 col.
- Language(s):Italian, French, English
- Publication Year:2007
- € 30,00 EXCL. VAT RETAIL PRICE
- ISBN: 978-2-503-52275-3
- Paperback
- Available
- € 30,00 EXCL. VAT RETAIL PRICE
- ISBN: 978-2-503-53773-3
- E-book
- Available
Summary
L’evidenza scritta e materiale sulle donne dell’alto
medioevo presenta una importante caratteristica di fondo: la
descrizione delle azioni femminili non è normalmente il
prodotto della percezione delle donne, né appare organizzata
e prodotta per fornire una rappresentazione diretta
dell'operato, delle capacità e delle caratteristiche
femminili in termini reali. Piuttosto, sia sotto il profilo
materiale, sia sotto il profilo scritto, le donne sono utilizzate -
dal loro gruppo parentale, dagli avversari oppure dai sostenitori
dei loro congiunti - come paradigmi simbolicamente efficaci per far
apprezzare le possibilità economiche e di prestigio dei
gruppi familiari, i meriti e gli errori dei loro uomini, il clima
politico di un regno. Si rafforza quindi, nella società
altomedievale, il tema retorico dell’ "influenza femminile"
per spiegare, in modo diretto e persuasivo, la consonanza o la
dissonanza con il clima politico complessivo. Come tali, dunque, i
modelli di rappresentazione femminile, di volta in volta
utilizzati, non sono semplici ripetizioni. Essi variano nel corso
del tempo, precisamente in rapporto con la trasformazione dei
valori condivisi dalle società altomedievali, e con le reali
possibilità femminili che sono progressivamente accettate
oppure disapprovate, misconosciute oppure valorizzate. Le immagini
della regina buona che converte il proprio marito al cristianesimo
e della regina perfida che lo tradisce, così come i ricchi
corredi funerari e le iscrizioni femminili rappresentano lo
specchio attraverso cui la società altomedievale valutava
sé stessa, le proprie tensioni e le proprie certezze.