Reading Sacred Scripture with Thomas Aquinas
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Book Series
Textes et Etudes du Moyen Âge, vol. 37
Copisti a Bologna (1265-1270)
G. Murano
- Pages: 213 p.
- Size:165 x 240 mm
- Illustrations:23 b/w
- Language(s):Italian
- Publication Year:2007
- € 30,00 EXCL. VAT RETAIL PRICE
- ISBN: 978-2-503-52468-9
- Paperback
- Available
- € 30,00 EXCL. VAT RETAIL PRICE
- ISBN: 978-2-503-56288-9
- E-book
- Available
Summary
The mystery of writing is that there is nothing mysterious about
it. If Saramago is right, then it is obvious that
palaeography has not yet found all the keys we need if we are to
enter amongst the people who gave form to the thoughts and memories
of the medieval world. In order to reveal their identity
– the greatest mystery of all – it is sometimes
necessary to pass over what has already been written, affirmed and
maintained, and to return to the sources instead.
The “Memoriali” conserved in the Archivio di Stato in Bologna reveal stories of men and women who created, with pen and quill veritable cathedrals of ink, indelible and sometimes of ineffable beauty.
In this volume the names are collected, the commissions listed, where possible the careers and tribulations described of more than 270 copyists documented at Bologna between 1265 and 1270. In short, it is the documentary sources, not the works produced or such as have survived, on which the present book has been based.
«Aliud enim est picturam adorare: aliud per picturae
historiam quid sit adorandum addiscere. Nam quod legentibus
scriptura, hoc idiotis prestat pictura cernentibus, quia in ipsa
ignorantes uident quod sequi debeant, in ipsa legunt qui litteras
nesciunt. Unde et praecipue gentibus pro lectione pictura
est» (Decretum, De cons., dist. III, c. 27).
I Memoriali conservati nell’Archivio di Stato di Bologna disvelano storie di uomini e di donne che hanno creato con solo penna e pennello cattedrali d’inchiostro, indelebili e talvolta di inenarrabile bellezza. In questo volume sono stati raccolti i nomi, censiti gli ingaggi, descritte, fin dove possibile, carriere e disavventure di oltre 270 copisti documentati a Bologna tra il 1265 ed il 1270. In breve, oggetto della ricerca sono state le fonti documentarie, non le opere realizzate o sopravvissute.
Queste pagine sono la versione ampliata della conferenza tenuta durante il XVe Colloque du Comité International de Paléographie Latine (Vienna, 13-17 settembre 2005). I confini della ricerca sono stati imposti da quanto (molto poco) è stato edito sino ad oggi dai Memoriali, le finalità sono quelle di offrire il primo abbozzo di una chiave che consentirà di penetrare in un universo – quello dei manoscritti realizzati a Bologna nella seconda metà del Duecento – ancora in parte da esplorare.
The “Memoriali” conserved in the Archivio di Stato in Bologna reveal stories of men and women who created, with pen and quill veritable cathedrals of ink, indelible and sometimes of ineffable beauty.
In this volume the names are collected, the commissions listed, where possible the careers and tribulations described of more than 270 copyists documented at Bologna between 1265 and 1270. In short, it is the documentary sources, not the works produced or such as have survived, on which the present book has been based.
I Memoriali conservati nell’Archivio di Stato di Bologna disvelano storie di uomini e di donne che hanno creato con solo penna e pennello cattedrali d’inchiostro, indelebili e talvolta di inenarrabile bellezza. In questo volume sono stati raccolti i nomi, censiti gli ingaggi, descritte, fin dove possibile, carriere e disavventure di oltre 270 copisti documentati a Bologna tra il 1265 ed il 1270. In breve, oggetto della ricerca sono state le fonti documentarie, non le opere realizzate o sopravvissute.
Queste pagine sono la versione ampliata della conferenza tenuta durante il XVe Colloque du Comité International de Paléographie Latine (Vienna, 13-17 settembre 2005). I confini della ricerca sono stati imposti da quanto (molto poco) è stato edito sino ad oggi dai Memoriali, le finalità sono quelle di offrire il primo abbozzo di una chiave che consentirà di penetrare in un universo – quello dei manoscritti realizzati a Bologna nella seconda metà del Duecento – ancora in parte da esplorare.